mercoledì 8 giugno 2011

IL LIBRAIO DELLA CITTADELLA

“Se le cose le ha create Dio, le parole sono le cose ricreate dagli uomini”: e le parole i gesti i movimenti saranno la ri-creazione delle persone, utenti disabili e operatori, che condividono il quotidiano vivere della “La cittadella del sole” e della “Serra”, comunità territoriali locali con finalità socio-educative-riabilitative. Sabato 11 giugno, sul palco del Teatro delle Api, dalle 21.00, sarà infatti presentato lo spettacolo teatrale "Il libraio di Selinunte", liberamente tratto dal lungo racconto di Roberto Vecchioni, scritto, realizzato e interpretato dagli utenti disabili ospiti dei due centri, insieme agli educatori e operatori, sotto la guida di Roberta Fonsato. La regista, che utilizza una metodologia basata sull'esperienza del "Teatro dell'oppresso" di A. Boal, ha costruito, a partire dai mesi scorsi, lo spettacolo sulla base di improvvisazioni individuali e collettive realizzate nei gruppi di lavoro. Il progetto e percorso attivato si è mosso con uno stile e una pratica di approccio, quasi, si potrebbe dire, di abbraccio globale al teatro e all’insieme della sua macchina, poichè il teatro è fatto oltre che di “recitato”, anche di tutto un contesto che completa la recitazione: la sceneggiatura, la scenografia, i costumi, la musica. Tutti questi momenti sono fondamentali per la realizzazione di un evento teatrale e singolarmente rappresentano importanti fasi creative in cui utenti e operatori sono stati protagonisti.
Abbiamo ricordato all’inizio un aforisma contenuto nel testo di Vecchioni, cui si ispira lo spettacolo. Senza la bellezza e la dolcezza delle parole, trapela ancora dal libro del cantautore milanese, non c’è conoscenza, non c’è relazione, soprattutto non c’è sentimento. La storia del libraio buono, straniero messo all’indice da una comunità gretta e chiusa in sé, e dell’unica innocenza salvifica, quella di Frullo-Nicolino, bambino capace di ascoltare e di credere ancora alle favole, o meglio ancora alla ‘favola della lettura’ è dunque l’ordito e il delicato confine in cui anche noi potremo verificare fatica e magia della ri-creazione; detto in altri termini fatica e magia dell’amore per la vita e tutti i suoi interpreti. A sabato, dunque, per un ascolto in piena gratuità.

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