mercoledì 25 maggio 2011

Mostra itinerante ARTE IN PORTO


Arte del rifiuto o arte dal rifiuto? O più semplicemente l’uno e l’altro? E’ un interrogativo, certo forzato, ma che un po’ ci intriga e quindi ci fa avvicinare incuriositi all’evento di “PortArte”, l’iniziativa che nei prossimi giorni caratterizzerà Porto Sant’Elpidio. ‘Arte del rifiuto’ perché richiama l’idea di una obiezione o quanto meno di una presa di posizione e ci sembra ben in sintonia di significato con i promotori dell’iniziativa: l’associazione Io Agisco, un’associazione ‘giovane di età’, incline a portare riflessione e sensibilizzazione sui temi della cultura e della partecipazione sociale; ‘arte dal rifiuto’ perché è il contenuto offerto: oggetti desueti, scaricati, sfilati, prosciugati, accantonati, ripudiati…o cos’altro è alla fine un rifiuto? Bene da quegli oggetti lì o dal loro portato simbolico e metaforico tramutato in opera d’arte nascerà altra vita ed esposta anche all’aperto, come a dire in mezzo e insieme alle persone nel loro girare quotidiano.
Da domenica 29 maggio, dunque, alle ore 18,00 ci si avvierà con l’inaugurazione presso "La Piccola", ex magazzino scalo merci della stazione di Porto Sant'Elpidio, anch’esso rifiuto tornato alla vita. Portarte - dalle parole Porto Sant'Elpidio e Arte - ospiterà artisti provenienti da tutta Italia e una performance dal titolo "Rifiuti Urbani" dell'artista pesarese Leonardo Nobili conosciuto anche oltreoceano grazie alle opere esposte al Moma di New York.
La mostra avrà carattere "itinerante", sparsa tra la Piccola, il corso cittadino di via Cesare Battisti, spazi antistanti il bar Aragno, il Municipio e Villa Murri, come pure vuole tratteggiare contorni e sapori di futuro, grazie al contributo dei giovani del Liceo artistico di Porto San Giorgio.Futuro ma anche e soprattutto passato: creare dal passato, rinascere con il passato, saggezza del passato; sono i nuclei forti che ci vengono proposti dai promotori dell’associazione, per riflettere ma soprattutto agire.
Per maggiori informazioni: ioagisco@gmail.com

mercoledì 18 maggio 2011

Nuova puntata del corso web 2.0 - La geolocalizzazione

Geolocalizzazione, georeferenzialità. Due termini sostanzialmente nuovi e per la maggior parte delle persone del tutto sconosciuti. In realtà si tratta di un fenomeno che sta conoscendo un trend di espansione che potremmo definire esplosivo. Ciò che sta davvero trainando è l'enorme espansione degli smart-phones. Infatti si tratta di combinare l'applicazione dei contenuti web 2.0 con il gps del telefonino. Questo consente di offrire all'utente informazioni personalizzate e relative al luogo nel quale in quel momento esso si trova. Spieghiamo meglio: il gps del mio telefono portatile è in condizione di localizzare con precisione assoluta la mia collocazione geografica; a quel punto è in condizione di consegnare questa informazione ad una serie di software (le app degli smart-phone) le quali selezionano a quel punto le loro attività in funzione del luogo nel quale mi trovo. Ad esempio sto consultando booking.com con la relativa app e questa è in condizione di dirmi l'hotel più conveniente, con una stanza libera, vicino al luogo in cui mi trovo in quel momento.
Ma questa cosa diviene ancora più ampia nelle sue applicazioni e "sociale" se decido di accedere a Foursquare: il social network geografico più utilizzato in rete. Al momento ancora di nicchia in Italia, ma in grandissima espansione negli States e in UK, come anche in Giappone. Si tratta di un social network nel quale si condividono informazioni sui luoghi e sugli eventi. Esempio: sono un impallinato di prodotti etnici e trovo un negozio che mi sembra davvero carino, lo condivido nella rete segnalandolo, referenziandolo sulla mappa e dicendo qualche parola che spiega perché mi sia tanto piaciuto. A quel punto gli utenti di Foursquare hanno occasione di conoscere questa informazione. 
Abbiamo poi altre occasioni di divenire produttori di informazioni geografiche. Forse non tutti sanno che alcuni dei programmi che maggiormente usiamo nella rete, hanno delle forti possibilità di personalizzazione e di immissione di nostre informazioni. L'esempio più evidente è Google Maps. In questa applicazione abbiamo due possibilità che non tutti conoscono. La prima riguarda la predisposizione di mappe personalizzate (basta che prima mi registri come utente) che poi posso copiare e incollare all'interno di mie pagine. Ad esempio posso predisporre una piccola mappa nella quale metto le mie bandierine per segnalare luoghi di interesse e poi posso incollarla nel mio blog dove qualunque lettore può anche entrarci dentro e navigarla liberamente come una normale pagina di Google Maps. Qui le istruzioni. L'altro uso invece è che posso salvare mie informazioni all'interno delle pagine generali di Google Maps, in modo che qualunque utente si affacci a quella porzione di mappa, possa poi vederle: può trattarsi di foto, di indirizzi, della segnalazione di esercizi commerciali, etc. Nell'ambito dell'introduzione di informazioni di carattere commerciale o anche solo per dare recapiti, è possibile utilizzare Google Places.
Questa particolare utilità è possibile anche all'interno di Google Earth, il software che consente una visione su immagini satellitari del territorio, assolutamente spettacolare, ma che permette poi anche di visitare direttamente le strade delle città grazie alla particolare performance di Street View. 

martedì 10 maggio 2011

La Memoria è un tesoro

L’aggregazione si diffonde nei quartieri. In zona Corva ad esempio fervono le idee e i rumori; sarà la sintonia con il trambusto delle opere viarie, sorprese più o meno gradite di Pasqua, sarà il piacere della nuova, bella e graditissima sala polifunzionale di Villa Maroni, comunque sia l’Associazione di quartiere si è messa a giocare seriamente o meglio si è messa in gioco. Vale a dire: provare e fare al tempo stesso, con un obiettivo semplice: più voglia di stare insieme e di scoprire nuove emozioni. Dallo scorso anno e in specifico dall’inaugurazione della sede, giugno 2010, è infatti attivo il progetto “I tesori della memoria”, finanziato dal Centro Servizi del Volontariato; lo scopo è quello di realizzare diverse tipologie di laboratori all’interno della nuova sala ed ha un filo rosso conduttore: la riscoperta dei mestieri, degli usi e costumi della vita passata.
E’ un intervento che tra le altre cose vuole aggregare e riunire le diverse generazioni: nonni e bambini, genitori e cittadini. E’ un tema e una esigenza forte; c’è voglia di antico ma per capire meglio il presente, essere più consapevoli di dove si sta andando e così avere meno paura del futuro, un sentimento che purtroppo tende a diffondersi e con molte ragioni.Per questo le attività via via proposte, e quelle che seguiranno - il progetto si chiuderà a dicembre 2011 – portano comunque nuova linfa e contribuiscono ad un risveglio di emozioni e perché no di competenze e saperi, magari semplici, magari piccoli, ma certamente utili. Lo ricorda ancor oggi Katiuscia Cognigni, coordinatrice del progetto, che rimarca l’importanza di uno spazio di incontro, per anziani e/o per giovani, in un quartiere, sino a poco tempo fa sprovvisto, e dove 1 persona su 4 è ultrasessantenne, dove la configurazione collinare di fatto non facilita mobilità e incontri fuori quartiere e dove infine la solitudine non è solo una parola.
Ben vengano dunque la mostra promossa con il circolo didattico “Collodi” e i disegni e le emozioni dei bambini per scoprire la “Casa del tempo”, segno di gioia e di vivacità e non a caso elemento augurale e inaugurale del progetto. Ben vengano la mostra e le foto della rassegna “M’bara l’arte e mettala da parte”, realizzata nel settembre scorso, con un lavoro impegnativo ma denso di suggestioni e commozione nel riannodare i fili degli antichi mestieri e giochi del passato. E ben vengano ancor più i laboratori: i primi realizzati: corsi di gioielli, di teatro, di pittura e decupage, dell’antica arte del tombolo, di ricamo e uncinetto; e altri ancora che si sono avviati da poco: “Ballando sotto le stelle della Corva”, con l’insegnamento ad adulti e bambini del tradizionale “saltarello” da parte del gruppo "Mazzamurelli de lì Sibillini" di Ortezzano; laboratorio teatrale-dialettale per adulti e bambini; corso “Dolci bambole”, ovvero verrà insegnato ai partecipanti a creare bambole di stoffa con ago e filo. E per l’estate? Si può fare qualche bis, a richiesta, ma ballano anche alcune idee estive: movimentare la festa patronale del quartiere, con piccoli spazi espositivi e scene rievocative; mercatini di autofinanziamento; nuovo concorso di disegno per i bambini. Che dite, vi par poca cosa tutto questo far memoria? A noi sembra un piccolo tesoro… e siam sicuri che renderà bene.