martedì 5 luglio 2011

STUZZICA CORPORA MENTE. Dietro le quinte del Libraio dei Centri socio-educativi

Li avevamo lasciati lì, dietro le quinte del Teatro delle Api, a scaldare corpo e anima e a giocare in prova con le palline, cosa che piace molto a Cristiana, una dei 47 ragazzi e adulti dei Centri socio educativi La cittadella del sole e La Serra che hanno recitato il loro spettacolo “Il libraio di Selinunte”. “Non si tratta di un lavoro adattato sulle potenzialità dei diversamente abili - ci tiene a sottolineare la regista Roberta Fonzato - a tutti gli effetti loro sono veri attori, che hanno creato il copione, le scenografie, gli oggetti di scena e hanno contribuito ad un processo artistico armonico di grande professionalità.” Brividi ed emozioni, dunque, e talenti, laddove questa parola non è usata per caso: fa il paio con il metodo (teatro dell’oppresso) cui si ispira la regista, che si incentra sulla presa di coscienza di sé stessi, o con l’idea forte del teatro come ‘esplorazione di significati profondi’, come ebbe a dire un super-autore come Grotowski.Bando ai grandi nomi e ai paroloni rimane l’entusiasmo e il fatto di “un’esperienza davvero unica - come sottolinea la coordinatrice dei due centri Mariella Antognozzi -, con un numero così alto di ragazzi coinvolti e con problemi neuro-psico-fisici così diversi tra di loro… tutti però si sono mostrati propositivi e anzi alcuni che tendevano solitamente ad isolarsi sono riusciti a mettersi in gioco e ad esprimere sé stessi, è stata una splendida sorpresa”. Bene, anzi benissimo… e dopo? Quando cala il sipario e le luci sfiocano i colori delle emozioni? Forse non c’è un dopo, ma c’è un ferreo tirocinio a tu per tu con il presente, con il passo su passo di ogni giorno. Lo comprendiamo dalle parole di Stefania, responsabile della Cittadella del sole, e dal breve diario-letter del Centro, Lo stuzzicamente, che esce come secondo numero proprio in questi giorni e che tutti sono invitati a leggere e ascoltare. Nel primo Stefania presentava la sua realtà ri-creatrice (di bigiotteria, di appuntamenti e soprattutto di autenticità) ed in questo secondo, con identico stile, ecco appunto Il Libraio e il suo percorso, e poi le uscite, il territorio, le poesie, le magiche doppie interviste.
Aspettiamo al varco i nuovi eventi e certamente all’orizzonte ci sarà ancora teatro: “Non abbiamo fatto il solito saggio – conclude Stefania -. Tutto è stato fatto con assoluta professionalità.” Per chi ha la mente un pochino stuzzicata, ci si può dilettare ad approfondire tali temi con:
n. 1. la Cittadella, che è ben lieta di confrontarsi sulla propria esperienza;
n. 2. gruppi storici del tdo, quali: Giolli; Casaperlapace; collettivo Krila;
n. 3. esperienze intriganti della diversità: l’associazione Teatro Aenigma di Cartoceto (PU), che produce la rivista Teatri della diversità; l’Accademia della Follia di Claudio Misculin, che affonda le radici nell’insegnamento di Franco Basaglia e nel suo esergo ‘Da vicino nessuno è normale’.

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