venerdì 29 aprile 2011

Aiutiamo Pollicino: le nuove frontiere della educazione ai media


Vincenzo Varagona è giornalista pubblicista dal 1982, quindi con lunga militanza professionale. Dal 1987 in Rai, sede regionale di Ancona, ne svolge da molti anni le funzioni di caposervizio. Nell’incontro di questa sera a Villa Murri,ore 21.30, al termine del percorso “L’informazione condivisa”, indicherà alcune rotte e prospettive dell’informazione istituzionale, considerata la sua esperienza nella Tv pubblica, ma affronterà anche un tema delicato e nodale: quello della cosiddetta media education, ovverossia l’educazione ai media e le esigenze di formazione del minore, specie del bambino, ma anche degli adulti posti di fronte all’esplosione della TV e oggi di Internet. Molto interessato ai temi dell’etica e dell’educazione, presidente tra l’altro dal 2000 dell’Unione Stampa Cattolica Italiana Marche, ha scritto e pubblicato in merito un libro: “Pollicino nel bosco dei media” (edizioni Paoline), dove la sempre fertile metafora fiabesca del bosco-labirinto e dei sassolini salvifici per non perdersi rende bene l’esigenza di individuare le piccole accortezze, i progetti concreti e tutte le possibili strategie (appunto i sassolini) che aiutino a costruire un nuovo percorso di educazione alla comunicazione.
Prendendo le mosse dall’ultimo rapporto Censis-Ucsi, viene analizzato il cambiamento delle abitudini nel consumo mediatico, indicati suggerimenti per migliorare il nostro rapporto con questi mezzi, in modo da evitare che siano loro a gestire la nostra vita, e proposta un’alleanza educativa fra generazioni e tra agenzie educative, per creare una rete integrata tra nuovi media e strumenti di crescita poco utilizzati, come cinema e teatro. Particolare accento è posto su TV e Internet, strumenti di conoscenza ma a cui viene collegata anche la necessità di un tutoraggio educativo riguardo alla gestione del tempo, dello spazio e dei contenuti, ma non sono tralasciati altri media, come il cellulare o i videogiochi, mezzi di interazione e di stimolo delle energie mentali del minore, grazie all’immediatezza del messaggio visivo. Bisogna perciò comprendere bene cosa sta accadendo, quindi non demonizzare il tutto, riconoscere anzi il positivo, ma certo occorre una dimensione fondamentale: la presenza di un adulto. Il libro si nutre in modo esplicito e dichiarato della cultura e di una visione cattolica, anche con il richiamo ad esperienze pedagogiche e di metodo entro questo alveo - “Padre Net” (Padre Dino Cecconi) e “Don Server” (Don Giacomo Ruggeri), una chat a suo modo innovativa di incontro con i giovani; l’attività dell’Aiart, che propone un approccio critico ai media e insiste sulla necessità di formazione; la rassegna biennale “Meditando” del Centro Zaffiria di Bellaria; il Med dell’università Salesiana di Roma, e via dicendo; ovviamente i punti di vista dichiarati e le prospettive specifiche di analisi non diminuiscono l’interesse per temi così trasversali e generatori di senso, verrebbe da dire, per tutti, credenti o non credenti che siano, e che oggi sono veramente coessenziali per costruire un benessere comune.

Nessun commento:

Posta un commento